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Qual tenero arboscello

1

Qual tenero arboscello,
che in sterile terreno
In pochi dì vien meno,
finchè intristo muor;
Tal la mia fede, o Dio,
pel mal che la divora
io sento d’ora in ora
languire il mio cuor.

2

Oh, se il mio spirto ardesse,
Signor, di santo zelo!
Ma quando verso il cielo
lo sguardo voglio alzar.
Libera a te non sale,
o Padre, la parola,
libero a te non vola
lo stanco supplicar.

3

Eppur vorrei, tu il vedi,
in te, in te sperare,
eppur vorrei amare,
del tuo sublime amor.
Sveglia l’antica fede,
nell’alma mia smarrita,
speme, allegrezza, vita
infondi in me, Signor.

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